Il ministro dell'Economia, Claudio Scajola, aveva previsto per il 2013 l'inizio dei lavori della prima centrale nucleare (tempo stimato 10-15 anni, quindi completa intorno al lontano 2023-2028), contro un referendum popolare, firmato da più di 20 milioni di persone nell'08/09/1987, il quale ha deciso che l'Italia non sarebbe più ricorsa al nucleare.
Il fatto che il "ministro" (se si può definire tale) dell'Economia decida cose di questo genere, è del tutto anticostituzionale e antidemocratico.
L'Enel, qualche anno fa, con l'inserimento dei finanziamenti Cip6 (il 7% della bolletta di ogni consumatore andava al finanziamento di energie rinnovabili), poteva farci diventare la Nazione con la maggior produzione di energia da fonti rinnovabili del mondo. Ma non è stato così. I finanziamenti sono stati intascati da individui poco intelligenti, e al giorno d'oggi servono a finanziare gli "inceneritori", altro che rinnovabili, più tossico degli inceneritori....
Claudio Scajola conferma che: "Solo gli impianti nucleari consentono di produrre energia su larga scala, in modo sicuro, a costi competitivi e nel rispetto dell'ambiente".
Invece è tutto al contrario. Ad esempio i pannelli solari, costano molto meno, producono energia senza inquinare (dato che le centrali producono scorie radioattive che, anche se possono essere smaltite, non saranno mai smaltite del tutto ed hanno una decadenza di oltre 100 anni!!), su larga scala e nel rispetto dell'ambiente. Altrettanto eolico e idrogeno.
Passare ad energie rinnovabili è la miglior soluzione. Zero inquinamento, costi più bassi, produzione di energia su larga scala (al contrario delle centrali che, al momento sono 490 in tutto il mondo e coprono solo il 5% del fabbisogno) e senza rubare soldi a noi consumatori finanziando gli inceneritori che sono super-inquinanti e producono poca energia e rispettando i 20 milioni di cittadini che l'8/9/1987 sono scesi in piazza a firmare!
giovedì 5 giugno 2008
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